Desidero raccontarvi la mia esperienza con le icone.
Nella mia famiglia vi è una vena artistica trasmessa da mio,
padre che si definiva artigiano ma in realtà era un artista. Questo dono lo ha trasmesso a mia sorella pittrice di fama nazionale e in parte a me.
Io dipingo da molti anni sperimentadomi in vari ambiti pittorici alla ricerca di ciò che mi rappresentasse totalmente, provando il figurativo lo stile informale ‘ l’astratto…
.da sempre però sono stata attirata dall’iconografia, ed ardevo dal desiderio di imparare.
Nella mia bellissima città, che e’ Messina allora, non vi era nessuno che potesse insegnarmi , avrei dovuto spostarmi, ma la cosa mi risultava difficile avendo una famiglia e due ragazzi da cui non volevo allontanarmi , per cui ho sempre rimandato.
Poi finalmente vengo a conoscenza di un corso tenuto da un bravo iconografo, Messinese il maestro Paolo Lanza che e’ diventato il mio “mentore” e come potete immaginare mi ci sono “tuffata” subito. Ho Imparato così come si preparano le tavolette, operazione che si e, rivelata lunga e laboriosa.
Scegliere il legno , incollare con la colla di coniglio il fesso di lino. Una volta asciutto preparato il gesso di Bologna con la colla di coniglio nella giusta consistenza e iniziare a passare il primo strato di gesso, asciutto perfettamente andare con la seconda mano , proseguendo così per almeno 7 volte, quanti sono i giorni della creazione del mondo.Questa operazione richiede giorni . Adesso si può iniziare a scartavetrare con carta vetro a grana prima grossa e poi sempre più fine fino ad ottenere una superficie liscia come la seta.
Ora che la tavoletta è pronta si inizia a pregare Dio perché guidi la mano affinché possa realizzare un’opera degna del suo amore e della sua magnificenza.
Spiritualmente pronta, realizzo il disegno con la tecnica dello spolvero, che significa passare uno strato di pigmento sul retro del disegno da eseguire e passarci su con la matita in modo che rimanga impresso sulla tavoletta in modo del tutto naturale.A questo punto si provvede ad incidere il disegno con il bulino, che non è altro che un chiodo con un supporto di legno. dopo avere delineato tutto il disegno inizio a lavorare sulla parte in oro . Preparo il bolo armeno opportunamente diluito e tenuto in caldo e lo passo sulla parte che va dorata . sul bolo armeno applico la foglia oro, che di norma comprende il fondo e il “Nimbo” che noi occidentali chiamiamo Aureola.
L’oro va poi lucidato con la pietra d’agata , questa operazione è lunga e meticolosa. Passo ora a dipingere le vesti con la tecnica del laghetto in tutti i dettagli rispettando i tempi di asciugatura .
Per ultimo si eseguono i volti iniziando con un incarnato scuro provvedendo mano dopo mano alle schiariture facendo così emergere la luce Divina sui volti ….per ultimo si eseguono i le iscrizioni , che danno una identità alla figura ,un nome , un’esistenza e una sacralità.
Finito il lavoro passo la gommalacca che sigilla il tutto.
A quel punto una grande gioia mi riempie il cuore e mi scopro innamorata della mia icona .
L’ icona è terminata ma senza la benedizione avremo semplicemente un pezzo di legno dipinto ,forse un’opera d’arte…per completare il tutto è necessaria la benedizione, essa dichiara che quanto è raffigurato è REALMENTE presente, e fa di essa un veicolo efficace della grazia Divina . Il corso quindi si è chiuso con la benedizione dell’icona dataci da un papas con il rito” greco-ortodosso”. la mia icona era diventata un” SACRAMENTALE” cioè un sacramento, equiparabile alla nostra eucarestia. il mio arcangelo san Michele ha avuto un posto d’onore nella mia camera da letto e a lui rivolgo le mie preghiere . Posso garantirvi che ogni preghiera rivolta alla mia icona Sacra ha trovato ascolto in cielo …
Ho deciso quindi di realizzarne uno e donarlo alla mia mamma, dono che è stato molto gradito visto che era una donna devotissima , mi dice che anche le sue preghiere trovavano subito ascolto e risoluzione, immaginate quindi il mio stupore….
consiglio a chiunque di voi che possiede un’icona di farla benedire, potrà così sperimentare in prima persona ciò che dico, e trovare sollievo ai propri problemi….